Il mondo dell’architettura e della progettazione sta vivendo una trasformazione epocale. Da una parte, la metodologia BIM ha rivoluzionato il modo in cui si concepiscono, gestiscono e comunicano i progetti. Dall’altra, un’altra forza innovativa sta bussando alle porte degli studi professionali: l’Intelligenza Artificiale generativa.
In questo contesto, il libro Generazione AI. Come potenziare creatività e produttività con l’AI generativa di Andrea Giorgi si rivela una lettura illuminante.
Non è un testo tecnico, non è un manuale su prompt o algoritmi, ma un vero e proprio manifesto che aiuta a comprendere perché l’AI generativa sarà (ed è già) uno strumento potente per aumentare le nostre capacità professionali, soprattutto per chi come te — architetto, ingegnere o geometra — vive di creatività, metodo e gestione complessa.
Questo articolo è pensato per te, che lavori in uno studio di progettazione e vuoi capire come rendere l’AI generativa un alleato concreto, senza farti travolgere dall’hype o restare fermo ai margini.
Indice
- La promessa del libro: un’AI al servizio delle persone
- Creatività aumentata: cosa significa davvero per un progettista
- Intelligenza Artificiale e flusso di lavoro BIM: un binomio da esplorare
- Produttività potenziata: esempi concreti per il tuo studio
- L’atteggiamento giusto: non temere l’AI, ma imparare a dialogarci
- Prompt, strumenti e linguaggi: quanto basta per iniziare
- Perché questo libro può ispirarti più di un tutorial
- Conclusioni: progettare meglio con l’AI, oggi

Generazione AI. Come potenziare creatività e produttività con l’AI generativa
Andrea Giorgi (Autore)
La promessa del libro: un’AI al servizio delle persone
Andrea Giorgi affronta il tema con una visione chiara: l’AI generativa non deve sostituire l’essere umano, ma affiancarlo.
Il titolo stesso, “Generazione AI”, ha un doppio significato.
Non si riferisce solo agli strumenti di generazione automatica di contenuti, ma anche a una generazione di persone — come la nostra — che sta crescendo con queste tecnologie e che può imparare a usarle in modo etico, utile e intelligente.
Nel tuo lavoro quotidiano come progettista, spesso ti ritrovi a gestire un flusso continuo di informazioni, revisioni, documenti, rappresentazioni grafiche, computi, comunicazioni con il cliente e la pubblica amministrazione.
Ecco, immagina se alcune di queste attività potessero essere semplificate o velocizzate grazie all’uso dell’AI.
Il libro di Giorgi ti invita a iniziare a vedere l’AI proprio in questa ottica.
Creatività aumentata: cosa significa davvero per un progettista
Una delle chiavi più interessanti del libro è il concetto di creatività aumentata.
Non si tratta solo di fare più velocemente, ma di pensare meglio, più in grande, in modo più sfaccettato.
L’AI generativa può diventare una sorta di “catalizzatore creativo”, un interlocutore che stimola nuove idee, propone soluzioni alternative, aiuta a esplorare strade che da solo magari non avresti immaginato.
Per esempio: stai progettando una residenza per più famiglie e sei bloccato su come articolare le facciate?
Puoi usare un sistema di AI generativa per generare in pochi secondi una serie di variazioni volumetriche e cromatiche da cui trarre ispirazione.
Oppure puoi chiedere a ChatGPT di aiutarti a scrivere una relazione descrittiva preliminare, migliorando il tono, l’impostazione o la chiarezza di comunicazione per la committenza.
Giorgi ci invita a non pensare all’AI come a un “creatore autonomo”, ma come a uno “stimolatore intelligente” di nuove forme di pensiero.
Per chi lavora nel BIM, dove ogni scelta ha implicazioni tecniche, informative e visive, questo approccio è particolarmente interessante.
Intelligenza Artificiale e flusso di lavoro BIM: un binomio da esplorare
Il testo non è specificamente rivolto al mondo del BIM, ma molti dei concetti sono perfettamente traslabili.
L’AI generativa può essere utilizzata in più momenti del flusso BIM:
- nella fase di concept per esplorare varianti e opzioni morfologiche;
- nella fase di sviluppo per scrivere script di automazione in Grasshopper o Python, magari generati proprio a partire da un prompt in linguaggio naturale;
- nella gestione dei dati per classificare, rinominare, organizzare in modo semplificato;
- nella produzione di abachi o report dove l’AI può aiutare a verificare coerenze, trovare errori o anche generare descrizioni tecniche e relazioni.
Giorgi suggerisce un cambio di prospettiva: l’AI non è qualcosa che “arriva dall’alto”, ma uno strumento che può essere personalizzato, adattato, addestrato per i tuoi obiettivi.
Questo vale anche in uno studio di progettazione che lavora su piccoli e medi progetti.
Leggi anche: Iniziare con Archicad: guida introduttiva al BIM per progettisti
Produttività potenziata: esempi concreti per il tuo studio
Uno dei punti più forti del libro riguarda l’aumento della produttività.
Non in senso meccanico o alienante, ma nella capacità di concentrarti su ciò che conta davvero.
In uno studio di progettazione, le attività ripetitive sono tante:
- scrittura di relazioni standardizzate;
- compilazione di documentazione edilizia;
- creazione di contenuti per il sito web o la presentazione al cliente;
- gestione delle mail o delle offerte;
- revisione di documenti interni o relazioni.
Con strumenti come ChatGPT o strumenti visuali come Midjourney o Dall-E, puoi liberarti da parte di questo carico.
Giorgi fa l’esempio dei freelance e dei piccoli imprenditori: chi lavora da solo o in team ridotto può moltiplicare le proprie capacità sfruttando queste tecnologie.
Nel tuo caso, potresti creare uno script in linguaggio naturale che ti aiuti a generare in automatico testi per i tuoi computi metrici, o una spiegazione da allegare all’asseverazione di un bonus edilizio.
O ancora, potresti usare uno strumento AI per creare presentazioni visive da allegare al progetto definitivo.
Accettare la presenza dell’AI e imparare a sfruttarla vuol dire mantenere il controllo
L’atteggiamento giusto: non temere l’AI, ma imparare a dialogarci
Uno dei messaggi più chiari del libro è legato all’atteggiamento mentale.
Giorgi parla spesso della “paura dell’AI”, del rischio di vedere questi strumenti come nemici o minacce.
Ma per chi lavora nel campo tecnico-creativo come te, questo è un errore.
Accettare la presenza dell’AI e imparare a sfruttarla vuol dire mantenere il controllo.
Un po’ come accade con il BIM: chi lo adotta tardi, rischia di rincorrere gli altri.
Chi lo sperimenta e lo integra gradualmente, ne trae vantaggio competitivo.
Giorgi suggerisce un approccio progressivo: iniziare a “giocare” con questi strumenti, porre domande, osservare i risultati, riflettere su ciò che si può fare meglio.
In pratica: sviluppare una cultura dell’AI, prima ancora di una tecnica.
Leggi anche: AI TRACTION di Francesco Fiore: come l’intelligenza artificiale può trasformare il tuo studio di progettazione
Prompt, strumenti e linguaggi: quanto basta per iniziare
Senza trasformarsi in un manuale tecnico, il libro dedica alcune pagine al concetto di prompting — cioè il modo in cui si interagisce con l’AI.
È un concetto fondamentale: la qualità delle risposte che ottieni dipende dalla chiarezza con cui poni le domande.
Un progettista può trarre grandi benefici da questa logica.
Un buon prompt per un computo metrico, per un testo per il sito, o per una spiegazione di un nodo costruttivo, può far risparmiare ore.
Giorgi fornisce esempi di prompt in vari ambiti, e ti spinge a sperimentare.
Nel tuo caso, puoi iniziare scrivendo: “Mi serve una descrizione sintetica ma convincente per spiegare al cliente cosa sono le informazioni del modello BIM e come li useremo nel progetto.”
Oppure: “Genera una checklist per la verifica finale di un modello BIM secondo UNI 11337.”
Le risposte che ottieni non saranno perfette, ma ti faranno risparmiare tempo prezioso.
Perché questo libro può ispirarti più di un tutorial
Oggi siamo sommersi da guide, video e corsi su come usare l’AI.
Ma pochi libri riescono a restituire una visione complessiva, umana e concreta.
Generazione AI riesce in questo: è scritto in modo semplice, diretto, accessibile, ma non superficiale.
Per te, che hai già dimestichezza con il BIM e la gestione digitale dei progetti, può rappresentare un’occasione per allargare lo sguardo, integrare strumenti, cambiare atteggiamento.
Non ti insegna a usare l’AI, ma ti fa venire voglia di provarla.
E soprattutto ti aiuta a capire come usarla per far crescere il tuo studio, ottimizzare i flussi, migliorare la comunicazione con clienti e collaboratori, ed elevare la qualità delle tue idee.
Conclusioni: progettare meglio con l’AI, oggi
Generazione AI di Andrea Giorgi è un libro che ti consiglio caldamente se sei un progettista, se lavori con il BIM, e se stai cercando nuovi modi per fare meglio il tuo mestiere.
Non ti offre soluzioni preconfezionate, ma ti regala una visione, una mentalità, un modo nuovo di guardare agli strumenti digitali.
Proprio come hai fatto quando hai adottato il BIM — magari iniziando da Archicad — anche con l’AI generativa puoi iniziare con piccoli passi.
La differenza la fa il tuo atteggiamento: aperto, curioso, consapevole.
Perché alla fine, progettare è sempre un atto creativo.
E ogni strumento che può aiutarti a farlo meglio, merita almeno di essere conosciuto.
Questo libro ti aiuta a farlo, con semplicità, chiarezza e molta concretezza.

Generazione AI. Come potenziare creatività e produttività con l’AI generativa
Andrea Giorgi (Autore)
